La questione della privatizzazione del borgo di Pratica di Mare, nel Comune di Pomezia, continua a essere al centro di un acceso dibattito pubblico e di una controversia legale che sembra ancora lontana dalla sua risoluzione. Al centro della diatriba, la prima installazione di un cancello all’ingresso del borgo, che ha di fatto impedito l’accesso libero a cittadini e visitatori. Recentemente, il tema si è complicato ulteriormente con l’intervento di Borgo Egnazia, che avrebbe intenzione di trasformare Pratica di Mare in un resort esclusivo.
La battaglia per l’accesso pubblico: l’intervento di Stefano Mengozzi
In questi giorni, il dibattito ha ripreso vigore grazie a una dichiarazione di Stefano Mengozzi, esponente del Partito Democratico di Pomezia. Il quale ha ribadito la sua posizione critica nei confronti della società proprietaria degli edifici all’interno del borgo. Mengozzi ha reso noto di aver ricevuto un nuovo ricorso in risposta alla sua iniziativa, intrapresa anni fa, per ottenere il riconoscimento delle strade del borgo come strade pubbliche. Questo riconoscimento fu poi confermato dai precedenti ricorsi al TAR. L’obiettivo dell’esponente politico è garantire che il borgo rimanga accessibile ai cittadini e non diventi un’area esclusivamente privata.
Mengozzi ha sottolineato che, nonostante il riconoscimento del valore degli investimenti privati nel territorio, è inaccettabile che Pratica di Mare diventi un luogo chiuso al pubblico a causa di interessi privati. “Questa è una battaglia fondamentale”, ha dichiarato Mengozzi, “perché i beni pubblici non devono essere attaccati dagli interessi privati“. La sua presa di posizione è chiara: il borgo deve rimanere aperto e libero, senza alcun ostacolo che limiti l’accesso ai cittadini di Pomezia.
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Il progetto del resort di Borgo Egnazia
La situazione è diventata ancora più complessa con l’ingresso in scena di Borgo Egnazia. Si tratta di una società pugliese nota per la gestione di resort di lusso, che ha recentemente ospitato anche il vertice del G7. Secondo indiscrezioni, Borgo Egnazia avrebbe intenzione di sviluppare un nuovo resort esclusivo all’interno del borgo di Pratica di Mare. Questa mossa potrebbe trasformare l’area in una destinazione di turismo di lusso.
Se da un lato un progetto del genere potrebbe portare vantaggi economici e occupazionali al territorio, dall’altro ha sollevato timori circa il rischio che Pratica di Mare diventi un complesso privato inaccessibile ai cittadini comuni. Borgo Egnazia, con una solida reputazione nel mondo dell’ospitalità, ha già dimostrato di essere in grado di attrarre una clientela internazionale d’élite. Ma come l’equilibrio tra sviluppo economico e accesso pubblico sarà gestito è ancora da vedere.

La reazione dei cittadini e la battaglia al TAR
Il progetto del resort ha immediatamente sollevato reazioni da parte della comunità locale, già sensibile al tema della privatizzazione del borgo. Negli anni, cittadini e associazioni si sono più volte rivolti al TAR, con l’obiettivo di garantire che il borgo, un tempo accessibile al pubblico, non venga chiuso definitivamente da un cancello, prima, e da delle anfore, che ne limitassero l’accesso, poi.
Il nodo principale riguarda la natura pubblica o privata delle strade del borgo. Se riconosciute come strade pubbliche, l’accesso a Pratica di Mare dovrà rimanere garantito, nonostante il progetto di trasformazione in un resort, e così è stato confermato dagli scorsi attriti con il TAR. La domanda è: cosa frena una presa di decisione netta in linea con le conferme del TAR?

Il futuro di Pratica di Mare: sviluppo e tutela del patrimonio
La vicenda del borgo di Pratica di Mare sta sollevando interrogativi su come gestire lo sviluppo economico. Tutto ciò però senza sacrificare l’accessibilità e la fruizione del patrimonio storico e culturale. Da una parte, il progetto di Borgo Egnazia potrebbe portare prestigio e opportunità al territorio di Pomezia, ma dall’altra rischia di alienare la popolazione locale, che vede nel borgo una parte integrante della propria storia e identità.
Le prossime mosse della società proprietaria, di Borgo Egnazia e delle istituzioni locali saranno cruciali per determinare il futuro di Pratica di Mare. Quello che sembra certo è che la battaglia legale non si concluderà a breve, e che la questione dell’accesso pubblico al borgo continuerà a dividere la cittadinanza e a richiamare l’attenzione sui conflitti tra tutela del patrimonio pubblico e sviluppo privato.
