Da tempo a Pomezia va avanti un dibattito acceso sulla questione della costruzione di un termovalorizzatore a Santa Palomba voluto dall’amministrazione romana del sindaco Gualtieri.
L’antefatto in breve
Come spiegato in alcuni precedenti articoli, la questione della costruzione del termovalorizzatore di Santa Palomba ha da subito generato intense polemiche. La Sindaca di Pomezia si è subito schierata contro la decisione del Sindaco romano facendo un ricorso legale, ma il dibattito ha preso forma anche tra i cittadini durante diversi eventi pubblici.
L’opinione della politica pometina, tuttavia, sembrerebbe essere compatta e orientata verso il no al termovalorizzatore.
Durante la campagna per le elezioni amministrative a Pomezia del 2023, i candidati si espressero tutti in modo contrario al termovalorizzatore. Giacomo Castro (Valore Civico) si è mostrato fra i più netti contrari, Stefania Padula (M5S) a seguire, mentre Antonio Di Lisa (AVS) ed Eleonora Napolitano (PD) si sono orientati verso posizioni più moderate.
La sentenza del Consiglio di Stato
Dopo alcuni mesi dal ricorso presentato dalla Sindaca di Pomezia, il Consiglio di Stato ha emesso la sua sentenza: il termovalorizzatore potrà essere costruito.
Sia l’amministrazione comunale di Pomezia che i cittadini del Comitato No Inceneritore si sono mossi per far valere le loro opinioni e considerazioni a riguardo.
L’ultimo comunicato
Nella giornata di ieri, lunedì 3 marzo, il Comune ha pubblicato un comunicato stampa nel quale afferma la volontà di proseguire nella contrarietà alla decisione del sindaco Gualtieri e del Consiglio di Stato.
“Andremo avanti fino ad arrivare alla Corte Europea, a dispetto di quanto sperano quelli che hanno visto in questo diniego la fine della nostra battaglia.Non rinunciamo ai nostri diritti, non rinunciamo a difendere i cittadini di Pomezia da scelte scellerate, prese da chi governa un altro territorio. Non abdicheremo senza combattere”
ha dichiarato la sindaca Felici.
Conclusioni
La situazione sembra trovarsi di nuovo in un punto di stallo, dopo una lunga contesa che attende solo un verdetto di un’istituzione superiore.