POMEZIA — All’inizio dell’anno, precisamente il 19 gennaio, una delle principali organizzazioni giovanili del nostro territorio, la Rete degli Studenti Medi, è stata commissariata. Sul proprio profilo Instagram, la Rete ha spiegato le motivazioni dietro il commissariamento.
Il comunicato della Rete
Nel comunicato si parla di “atteggiamenti violenti e maschilisti da parte di alcuni dei suoi membri” che sarebbero stati accettati anche da una parte dei militanti di Pomezia. Il comunicato prosegue sostenendo che, prima del commissariamento, alcuni membri della Rete avevano presentato una lettera di sfiducia, contribuendo ad avviare un tentativo di riorganizzazione interno del sindacato studentesco.
Si sostiene, inoltre, che il commissariamento è legittimo in quanto coerente con lo Statuto della Rete degli Studenti Medi dove si afferma che esso può avvenire “nei casi in cui l’organo direttivo o esecutivo assuma e confermi comportamenti, che siano in contrasto con l’appartenenza alla Rete degli Studenti Medi del Lazio, perché in contrasto con i principi e le norme fondamentali dello Statuto”.
Il principio violato richiamato dal comunicato è quello del transfemminismo e del rispetto di tutte le soggettività.
Un nuovo sindacato
A seguito di questi eventi, alcuni studenti coinvolti nella vicenda hanno deciso di fondare nel nostro territorio una sezione dell’Unione degli Studenti, un altro sindacato studentesco dell’area di sinistra, a partire da una precedente realtà nota come Officina Studentesca Pomezia.
Il comunicato della Rete ha portato a una loro risposta, sempre su Instagram, dove viene esposta la loro versione dei fatti. Si sostiene che un gruppo di studenti pometini, che rappresentavano l’intera base, aveva partecipato alla direzione regionale della Rete degli Studenti Medi del 12 gennaio sottolineando una serie di problematiche legate a ingerenze, verticisimo e fazionismo nelle basi territoriali dell’organizzazione.
Le conseguenze
L’intento era aprire un confronto su questi temi, ma, a causa dell’elusione del tema da parte di tutta l’organizzazione, non ci sono riusciti. Dopo una settimana, allora, hanno presentato una lettera di diffida con oggetto “Diffida al corrente sistema politico ufficioso della Rete degli Studenti Medi Roma e del Lazio”.
Nel comunicato, gli studenti lamentano l’assenza di una risposta nel merito e di un tentativo di riorganizzazione dopo le problematiche sollevate. L’unica risposta, dicono, è stata il commissariamento della base pometina. Il comunicato si chiude sottolineando come dopo questi eventi ci siano state “vicissitudini volte appositamente a ostracizzare i lavori e la progettualità di una comunità che non voleva fare altro che costruire un modo diverso di fare politica”. Infatti, a loro avviso ciò danneggierebbe la comunità studentesca perché privilegierebbe l’applicazione di linee politiche estranee ai bisogni degli studenti.
Conclusioni
In questo modo, sul territorio pometino si presentano due sindacati studenteschi dell’area di sinistra. La domanda è se il mondo studentesco locale riuscirà a trovare un nuovo equilibrio o se da questa frattura nasceranno nuovi conflitti politici.