Pochi giorni fa è ritornato alla ribalta il problema del trasporto su gomma che da anni affligge l’agro pontino ed in generale il basso Lazio. L’evento scatenante di tale interesse riguarda la tanto promessa autostrada Roma-Latina, che dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale sia per l’economia che per la sicurezza stradale del basso Lazio. Il problema, come spesso accade, sta nei fondi stanziati: per la realizzazione di questa infrastruttura mancano all’appello 300 milioni. Ma come siamo arrivati a questa situazione?
Le parole di Zuccalà
Adriano Zuccalà, capogruppo del M5S in consiglio regionale, ha dichiarato sulla vicenda: “Scopriamo oggi grazie al Presidente Rocca che mancano all’appello 300 milioni per l’autostrada Roma – Latina, un progetto vecchio di 30 anni che, nonostante la nomina di un Commissario straordinario, non ha ancora un tracciato definitivo e una soluzione al nodo dell’accesso a Roma.
Non possiamo assistere ancora a questo teatrino! Esistono pendolari che quotidianamente rischiano la vita sulla Pontina e agricoltori a cui vogliono espropriare le terre: è nei loro confronti che la politica ha la responsabilità di fornire risposte concrete e sostenibili per tutti.
È ora di abbandonare questa idea datata, costosa ed enormemente impattante sul nostro territorio e di iniziare a lavorare seriamente su progetti alternativi come la metro leggera, il potenziamento delle stazioni ferroviarie, il proseguimento della linea B della metropolitana di Roma”

La preoccupazione di Unindustria
Il presidente di Unindustria Angelo Camilli ha espresso tutta la sua preoccupazione relativa al mancato compimento dell’opera: ”Dal Pnrr e dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione ci aspettiamo un contributo decisivo sulle infrastrutture. Siamo soddisfatti che alcune opere fondamentali come la Orte-Civitavecchia, la Cisterna-Valmontone e l’adeguamento della Salaria abbiano registrato importanti passi in avanti. Allo stesso tempo, chiediamo un calendario credibile per la Roma-Latina e garanzie sulla realizzazione della nuova Latina-Frosinone”.

La mancanza di fondi
“Possiamo partire con i primi 13 chilometri ma mancano ancora 300 milioni”
Francesco Rocca, Presidente della Regione Lazio
A confermare la mancanza di fondi è stato lo stesso Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, durante l’assemblea generale di Unindustria svoltasi a Roma, presso il centro congressi la Nuvola nel quartiere Eur.
“Stiamo cercando le risorse per la Roma- Latina, quella che io chiamo la Salerno-Reggio Calabria della nostra regione. Possiamo partire con i primi 13 chilometri ma mancano ancora 300 milioni. Però sono certo che anche quelle risorse arriveranno, anche grazie al dialogo avviato con Salvini. Intanto con Ferrovie sto lavorando affinché la linea Civitavecchia-Capranica-Orte torni nella programmazione nazionale”. Queste sono state le parole poco rassicuranti di Rocca.
Il progetto originario era anche già stato revisionato al ribasso: l’utilizzo di impianti fotovoltaici avrebbe reso gratuito, per i soli residenti della Regione Lazio, l’uso dell’autostrada Roma-Latina. Un ulteriore risparmio era stato previsto tramite il taglio delle barriere di esazione negli 11 svincoli previsti, che avrebbero portato l’autostrada Roma-Latina ad una lunghezza totale di 51 km, risparmiando così un totale di circa 400 milioni di euro.
Spesi 100 milioni per 0 km
Non sono mancati inoltre gli sperperi di denaro per la non costruzione dell’autostrada Roma-Latina: nei primi 20 anni di progettazione sono stati spesi circa 100 milioni di euro, senza che il progetto sia mai realmente partito.
Negli ultimi anni sono state diverse le inchieste portate avanti dalla dalla Corte dei Conti nonché dall’Autorità di vigilanza sui Lavori Pubblici.
Per una maggiore comprensione dell’argomento suggeriamo la ricostruzione portata avanti dal “Comitato No Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera”, che ha raccolto tutto il materiale e le inchieste che negli ultimi anni hanno riguardato il progetto.

Pro e Contro della Roma – Latina
Sicuramente un’infrastruttura di questo tipo favorirà lo spostamento delle merci su gomma per quanto riguarda il basso Lazio, portando nel breve termine anche qualche centinaia di posti di lavoro per la sua realizzazione. Sul ruolo di questa autostrada come limitatore degli incidenti che, oggigiorno, si verificano sulla Pontina non è possibile dare un giudizio, in quanto si tratta di una deduzione logica priva di dati empirici.
Tra i contro si possono annoverare innanzitutto i tempi di costruzione, che al momento non risultano in una programmazione attendibile come riporta la stessa Unindustria. Inoltre quest’opera avrà degli impatti ambientali considerevoli (essendo ubicata nei pressi della Riserva di Decima Malafede, il lago di Giulianello e la Via Francigena) ed anche delle ripercussioni economiche per quanto riguarda diverse aziende agricole, che vedranno i propri terreni espropriati per la realizzazione della nuova autostrada.
A questo punto non sarebbe meglio investire le attuali risorse per una messa in sicurezza dell’attuale Pontina in vista di un suo potenziamento?
Ma una metro leggera?
L’idea di una metro leggera che colleghi città come Pomezia, Aprilia ed Ardea alla Capitale appare ancora oggi più un sogno che una possibile soluzione reale. Un esempio concreto è la famosa Metro Mare che collega Ostia e Acilia alla Capitale che, anche considerando tutte le problematiche del caso, semplifica la vita dei pendolari che si muovono verso la Capitale.
Altro problema è la mancanza di una linea ferroviaria di qualità che colleghi il territorio pometino con la Capitale: considerando la probabile nascita del nuovo termovalorizzatore di Roma presso Santa Palomba, la necessità di un potenziamento della linea ferroviaria è più che mai indispensabile.