giovedì, Giugno 19, 2025

Fiorucci in crisi: licenziamento per 200 dipendenti

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A poco meno di un mese da Natale, la storica azienda alimentare Fiorucci, nota da tempo sul territorio pometino, ha comunicato un piano di ristrutturazione che prevede il licenziamento di oltre 200 dipendenti, considerati ormai in esubero, tra gli stabilimenti di Santa Palomba e di Parma. La procedura di licenziamento collettivo è iniziata il 27/11; nello stesso giorno i lavoratori hanno iniziato un’azione di protesta davanti la sede pometina.

Il Marchio Fiorucci

La realtà industriale della famiglia Fiorucci è presente sul territorio pometino dal lontano 1970, “quando i fratelli Ferruccio ed Umberto Fiorucci realizzano la sede storica, lo stabilimento produttivo di Santa Palomba, tutt’oggi cuore pulsante delle attività della Cesare Fiorucci.” (Quanto riportato è preso direttamente dal sito della Fiorucci). Nel 2011 la Cesare Fiorucci Spa entra a far parte della Campofrio Food Group, multinazionale con sede a Madrid, mentre dal 2015 la stessa Campofrio è entrata a far parte di Sigma Alimentos, un gruppo multinazionale messicano specializzato nel settore alimentare. Lo scorso agosto infine, la Fiorucci Spa è stata ceduta da Sigma Alimentos ad una holding controllata dal gruppo tedesco Navigator Group e dall’irlandese White Park Capital.

Il Piano di Ristrutturazione

“Le iniziative che prendiamo oggi hanno un unico obiettivo: fare in modo che la storia del nostro gruppo prosegua

Claudio Rustioni, amministratore delegato della Fiorucci Spa

Obiettivo del nuovo piano di Ristrutturazione è quello di garantire la permanenza in Italia della produzione, la continuità aziendale e una crescita del fatturato di oltre il 20% nei prossimi sei anni. Questi dati si possono cogliere dalle parole di Claudio Rustioni, attuale amministratore delegato della Fiorucci Spa. “Le iniziative che prendiamo oggi hanno un unico obiettivo: fare in modo che la storia del nostro gruppo prosegua, che gli stabilimenti restino in Italia e continuino a generare benessere nel loro territorio di riferimento. È fondamentale che l’azienda recuperi produttività e competitività per affrontare un mercato sempre più competitivo. Le azioni che abbiamo previsto sono indispensabili e non più rinviabili se vogliamo salvaguardare il futuro dell’azienda, la tutela dei lavoratori e la qualità dei prodotti”. 

L’Automatizzazione

Se l’azienda sembra volta ad un processo di automatizzazione della produzione e modernizzazione degli impianti, a farne la spesa sono i lavoratori, che avranno sicuramente difficoltà ad inserirsi in un mercato del lavoro sempre più specializzato e “giovane”.

“ […] ci concentreremo sull’automazione e modernizzazione degli impianti, sull’acquisizione di distributori e catene retail nel nord Italia e all’estero e sulla sicurezza sul lavoro e l’igiene per tutelare sia i nostri dipendenti che i clienti finali”, queste le parole di Claudio Rustioni.

L’Azione dei Sindacati

“Fai, Flai e Uila hanno espresso la più assoluta contrarietà alla riorganizzazione proposta.”

Comunicato congiunto Flai, Fai e Uila

La risposta dei sindacati non si è lasciata attendere, con Flai, Fai e Uila che hanno convocato lo stato di agitazione per la giornata del 27/11, giorno in cui dovrebbero partire i licenziamenti. In una nota congiunta, i sindacati di categoria Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil hanno chiarito la propria posizione: “Nel corso della riunione l’azienda ha rappresentato in modo incompleto le azioni che intende mettere in atto per rilanciare le produzioni e per incrementare le quote di mercato Fiorucci in Italia e all’estero con l’obiettivo di invertire una tendenza negativa che si protrae da oltre un decennio. Fai, Flai e Uila hanno chiesto di ricevere informazioni di dettaglio su tale piano e hanno espresso la più assoluta contrarietà alla riorganizzazione proposta.”

La Burla nella Tragedia

Tutta questa faccenda accade a poche ore dalla visita alla nostra cittadina del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida per il convegno “Pomezia internazionale – Dall’agricoltura all’industria, il futuro della città”. Noi possiamo solo sperare che Pomezia diventi davvero quel “laboratorio per nuovi mercati” senza però dover lasciare indietro qualcuno.

Gian Mario Mazzola
Gian Mario Mazzola
19 anni. Studente di Giurisprudenza presso l'università La Sapienza di Roma. Appassionato di storia, politica e letteratura. Mi occupo di politica locale, nazionale e di approfondimenti sul nostro passato politico.

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