Lo scorso sabato, 14 dicembre, presso Galleria Hesperia, si è svolta la prima assemblea territoriale del PCR (Partito Comunista Rivoluzionario). Durante questa assemblea di presentazione sono stati diversi gli interventi che si sono susseguiti. Come nasce il PCR a Pomezia? Come si pone la sua presenza nel panorama politico pometino?
La presentazione
A moderare l’assemblea, nonché a tenere il discorso d’apertura, è stato Gabriele D’Angeli, professore di lettere presso il liceo Blaise Pascal di Pomezia.
L’intervento di presentazione ha ripercorso la storia del PCR, menzionando la sua fondazione come partito avvenuta lo scorso 23 novembre a Roma, a seguito di una lunga campagna politica, portata avanti nelle fabbriche, nelle scuole e nelle università.
“La borghesia internazionale porta l’umanità nell’abisso dove niente è garantito”
Gabriele D’Angeli
L’intervento ha offerto un’ampia analisi delle situazioni critiche nel mondo causate dal capitalismo e dalla sua forte crisi interna: la situazione sanitaria negli U.S.A. (con il caso Luigi Mangione ancora visto come un simbolo ambiguo di riscatto sociale), la carenza di cultura e di istruzione, il rischio della negazione del diritto all’aborto in Italia, U.S.A. e Polonia, la grande crisi dei salari e delle pensioni, le problematiche dovute al cambiamento climatico.
“Subire oppure ribellarsi. Noi vogliamo offrire a quelli che non ci stanno uno strumento per cambiare il mondo” ha dichiarato D’Angeli, chiudendo il suo discorso.
Il rapporto con la storia
D’Angeli ha spiegato come il PCR si ispiri, su alcuni temi cardine, all’Unione Sovietica dei primi anni, prima della “degenerazione stalinista”. Il partito ha espresso una forte critica allo stalinismo, attribuendogli la colpa della mancata estensione del comunismo negli altri paesi. L’obiettivo sarebbe, quindi, quello di “ridare una bandiera pulita al comunismo”.
I saluti dal direttivo di Roma
Il secondo intervento è stato portato avanti da Elena Pantoni, responsabile provinciale del PCR.
L’intervento, costruito tramite la lettura di una serie di dati e sondaggi, ha posto l’accento su alcune questioni fondamentali per il partito.
Dall’internazionalismo, per il quale il PCR aderisce all’Internazionale Comunista Rivoluzionaria, alla questione dei salari fermi e dei “lavoratori poveri”, ovvero quelle persone che nonostante l’impiego lavorativo risultano avere un reddito annuale inferiore alla soglia di povertà.
Anche per questo motivo, tra gli obiettivi che il PCR si pone si trova anche la nazionalizzazione delle strutture private in ambito sanitario, per combattere la privatizzazione della sanità e le lunghe liste d’attesa che affollano gli ospedali pubblici.
Degli altri punti cruciali per il partito sono l’abolizione della legge Fornero, il raggiungimento di pensioni minime a 1000 euro, la tassazione dei maxi-profitti e il rifiuto di pagare il debito pubblico italiano (salvando i piccoli investitori).

La prospettiva delle giovani generazioni
Tra i vari interventi, di particolare rilievo è stato quello esposto da Marika De Riggi, giovane militante del PCR, che ha portato il punto di vista da studentessa universitaria.
“Chi ha la gioventù ha il futuro” ha dichiarato la militante, citando una frase di Lenin.
Secondo l’esperienza diretta della studentessa, oggi le nuove generazioni tendono a radicalizzarsi, portando a una forte intensificazione dei movimenti studenteschi. “A Roma, in questi mesi, sono stati diversi i licei che, tramite occupazioni, hanno protestato contro le carenze strutturali e contro la mancanza di ascolto. Questi temi non sono estranei a Pomezia: il sovraffollamento delle scuole, le problematiche edilizie”.
Proseguendo nel suo intervento, la militante ha evidenziato come la pandemia abbia avuto un impatto estremamente negativo per quanto riguarda la salute mentale: il 27% dei giovani ha riscontrato un peggioramento della propria saluta mentale durante e post pandemia.
“Ma la pandemia non è la causa: è la società a scaricare le proprie responsabilità sui singoli giovani dicendogli di adattarsi invece di combattere per un futuro migliore”
Marika De Riggi
Non manca una forte critica all’attuale ministro dell’Istruzione Valditara, che, secondo la studentessa, promuove una visione della scuola estremamente competitiva sull’ideologia del merito.
Sul lato universitario sono diverse le problematiche riscontrate, come il caro affitti e la mancanza di politiche per il mondo del lavoro post-laurea.
“I soldi ci sono, ma vanno sottratti alle spese militari” ha voluto concludere così il suo intervento.
Le domande del Bivio
Quali sono gli obiettivi che il PCR vuole portare avanti a Pomezia?
Risponde D’Angeli: “Noi siamo un partito diverso dagli altri. Noi non andiamo a caccia di voti per prendere questo o quel consigliere, e non vogliamo chiuderci nel localismo. Non vogliamo fare il socialismo a Pomezia, vogliamo farlo in Italia e nel mondo: le questioni locali le ricolleghiamo a ciò che è il sistema sociale ed economico in cui viviamo. Non ci è indifferente il fatto che Pomezia sia una città iper-cementificata, quando poi non ci sono i soldi per fare una succursale per il Pascal e il Picasso. Non ci è indifferente Santa Palomba e la questione del termivalorizzatore. Pomezia è una città industriale in crisi, dove aziende come la Fiorucci licenziano i lavoratori”.
Perché creare una cellula del partito proprio a Pomezia?
Risponde D’Angeli: “Il nostro obiettivo è quello di reclutare militanti tra gli operai e i giovani per connetterli a una prospettiva più grande. Noi vogliamo combattere creando militanti e creando in ogni luogo un punto di riferimento per tutti coloro che si pongono l’obiettivo di trasformare l’intera società. Un partito si basa su idee e programmi che devono vivere concretamente. Si devono trasformare in giornali, in sezioni, in case editrici per far sviluppare e diffondere il pensiero marxista”.
L’assemblea, dopo il momento di dibattito, si è conclusa con un invito al dialogo tra i vari partecipanti.