Alcuni partiti di opposizione (M5S, PD, Polo progressista e Italia Viva) in Regione Lazio hanno presentato una mozione contro la realizzazione, in provincia di Viterbo, di un deposito nazionale per le scorie nucleari. La mozione impegna la regione ad impedire la costruzione del deposito, spendendosi maggiormente per la tutela del territorio.
La costruzione del deposito nazionale è richiesta dall’Unione Europea, ed è un’infrastruttura ambientale di superficie con la funzione di messa in sicurezza e smaltimento dei rifiuti radioattivi, a molto bassa e/o bassa intensità . Lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, che includono rifiuti sanitari e industriali, è di responsabilità di SOGIN, società dello Stato Italiano.
Sono state individuate dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), 51 potenziali aree in Italia, indicate nella CNAPI (Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee), di cui 21 solo nella Regione Lazio, specialmente nella provincia viterbese. Il Governo ha anche dato disponibilità , nel DL Energia, ai comuni di candidarsi per ospitare nel proprio territorio il deposito. Il problema è che nessun comune fra quelli già indicati nella CNAPI ha dato parere favorevole per la costruzione del deposito nel loro territorio, ciò ha procurato molto trambusto, soprattutto proprio nella Provincia di Viterbo. L’unico comune che si è candidato è la città di Trino, in provincia di Vercelli.
Di recente è stata organizzata una marcia, alla quale ha aderito anche la Provincia, con la partecipazione di rappresentanti di tutti i 60 comuni viterbesi. E’ stato presentato anche ricorso al TAR contro l’indoviduazione delle CNAI (Carta Nazionale Aree Idonee) nelle 21 aree.
I comuni ritengono la scelta dell’impianto irragionevole e lesiva degli interessi della comunità locale, non tenendo conto delle caratteristiche geologiche, ambientali, economiche e sociali del territorio. Numerose, a detta dei comuni, sono state le osservazione presentate anche da tecnici e geologi contro l’impianto, che sempre secondo i comuni sono state ignorate da SOGIN.
Questo clima di tensione, caratterizzato da scontri legali, è alimentato anche da scontri politici perfino all’interno dei partiti. Il Partito Democratico di Viterbo, uno dei principali firmatari della mozione, persegue una politica diametralmente opposta al PD in Parlamento. Quando il governo Meloni ha prorogato il Decreto Energia, dando più spazio alle candidature dei comuni, il PD si è scagliato contro difendendo le CNAI, dando precedenza ad esse rispetto alle candidature. Mossa che non avrà fatto certo piacere ai compagni di partito dem viterbesi.