Continua lo scandalo circa l’ineleggibilità dell’attuale sindaca di Pomezia Veronica Felici. Gli interrogativi riguardanti la sua ineleggibilità continuano a essere discussi in tutti i luoghi del potere della nostra città, ma ancora non c’è stata una risposta da parte delle istituzioni.
Da una parte sia il PD che il M5S, meno di due settimane fa, avevano scritto alla Segretaria generale del Comune di Pomezia Gloria Ruvo per avere chiarimenti in merito alla presunta ineleggibilità della Sindaca. Dall’altra, Paolo Ruffini aveva protocollato una lettera richiedendo le controdeduzioni da parte della sindaca Felici in base all’art. 69 del TUEL. Ma, rispetto a entrambe le richieste, fino a questo momento non c’è stata una risposta né dalla Segretaria Generale né dalla Sindaca.

PD e M5S: “Lettera al Prefetto per avere chiarimenti su ineleggibilità della Sindaca Felici”
Vista la mancata risposta da parte della Segretaria Generale, i consiglieri di opposizione del PD e del M5S hanno deciso di scrivere una lettera al Prefetto, al Ministro dell’Interno e alla Corte dei Conti: ”Abbiamo inviato nella serata di ieri una dettagliata richiesta di chiarimenti al Prefetto di Roma in ordine alla presunta ineleggibilità della sindaca di Pomezia Veronica Felici. […] Vogliamo chiarezza perché quanto emerso sui giornali locali in merito alla errata richiesta di aspettativa della dipendente comunale Veronica Felici può rappresentare una causa di ineleggibilità. Troppe cose non tornano e siamo costretti a rivolgerci con urgenza al Prefetto di Roma perché dal comune gli organismi amministrativi di garanzia non ci hanno dato risposta.
I principali punti della nostra richiesta:
- La Sindaca ha presentato richiesta di prolungamento dell’aspettativa prima delle dimissioni ufficiali da un altro incarico. Come è possibile?
- È legittimo un prolungamento dell’aspettativa per un nuovo incarico o è necessaria una nuova richiesta specifica?
- Può una richiesta ufficiale essere valida senza numero di protocollo?
Andremo avanti su questa battaglia perché vogliamo piena chiarezza. Siamo pronti a percorrere ogni strada, anche nelle istituzioni superiori, affinché venga alla luce tutta la verità su questa vicenda”.